Parmenide ne è un esempio perché con la sua filosofia cerca sempre di arrivare alla verità, ma qual è lo strumento migliore per arrivare alla verità, se non la logica, la ragione?
Espone la sua dottrina attraverso un poema, di cui cito alcuni versi:
"Realtà, pensiero e parola sono i tre aspetti fondamentali dell'essere e
tutti obbediscono ad una medesima legge, che è contemporaneamente legge logica e
legge della realtà: l'essere coincide con la logica (il pensiero) e con il linguaggio che
descrive l'essere, cioè la realtà; la logica e il linguaggio coincidono a loro volta con
la realtà; l'ordine del mondo coincide con l'ordine del pensiero che lo pensa e del
linguaggio che lo descrive."
Secondo Parmenide, la realtà sensibile non è né autentica né vera ma è realtà illusoria, solo
apparenza, solo opinione. La verità non è la realtà sensibile, bensì quella che si coglie soltanto con la ragione, col ragionamento, e che non
riguarda le cose sensibili ma i principi, i concetti. In sostanza, ciò che vale per
Parmenide non è l'esperienza sensibile, perché i sensi rimangono alla superficie delle
cose e possono ingannare, ma è la logica, basata su principi, su concetti e regole,
che rimangono sempre fissi e immutabili.
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